mercoledì 18 maggio 2011

Da Simone Basso, per Indiscreto: un'inchiesta feroce, onesta, documentata sui risvolti più neri del ciclismo moderno. Divisa in tre parti con post di commento dell'autore

link diretti alle tre parti che compongono l'articolo

http://nuovoindiscreto.blogspot.com/2011/05/m-il-mostro-di-ferrara.html 

http://nuovoindiscreto.blogspot.com/2011/05/miniera-dargentin.html

http://nuovoindiscreto.blogspot.com/2011/05/eroi-per-tre-stagioni.html

M il mostro di Ferrara

di Simone Basso
Storia e gloria del dottor Ferrari, a seconda delle circostanze e dei tempi descritto come personaggio ambiguo o come benemerito dello sport italiano. Si parte con l'emostrasfusione dei meravigliosi anni Ottanta, arrivando all'incontro con Tony Rominger...

"E' arrivata la bufera, è arrivato il temporale, chi sta bene e chi sta male, e chi sta come gli par..."
(Renato Rascel)


Stiamo accingendoci a narrare l'odissea, descrivendone i punti salienti, di un fenomeno autentico; come altrimenti definire un super che ha assicurato ori e medaglie preziose all'atletica nei ruggenti anni Ottanta del CONI?
In che modo ricordare gli exploit dello sci nordico nostrano senza citare il suo contributo fondamentale? Potrebbe scapparci una standing ovation all'americana citando i trionfi più importanti di questo multiforme fuoriclasse nel ciclismo internazionale: 3 Tour de France, 5 Giri d'Italia, 4 Vuelta di Spagna, 2 Mondiali, 2 Giri di Svizzera e innumerevoli prove di Coppa del Mondo. Vabbè, non stiamo parlando di un mostruoso incrocio genetico tra Merckx e Indurain, qui si sta facendo la storia alternativa degli ultimi, emozionanti, vent'anni di allori. Che abbiamo esibito orgogliosamente in giro per il mondo, ripercorrendo anche i trionfi epocali della pedivella.
Il dottor Michele Ferrari è probabilmente la figura centrale del virtuoso disfacimento morale della scienza applicata al professionismo sportivo
; l'esempio più lampante di quanto l'esasperante business creato da squali-affaristi che si nascondono dietro montagne di retorica (qualche nome? Samaranch, Blatter, Verbruggen, Carraro...) abbia massacrato lo spirito che animava un tempo lo sport. Parliamo di etica, senza entrare nel merito delle singole vicende: anche perchè nel corso del tempo leggi e regolamenti sono cambiati e molto di ciò che era legale nel 1984 non lo è oggi.
Il medico dei campioni nasce come assistente del Professor Conconi, inventore geniale di un test semplicissimo che rivoluzionerà le metodologie di allenamento: è dall'università di Ferrara che parte la riscossa dell'atletica italiana. Da Cova fino ad arrivare ad Antibo, una valanga di vittorie applicando al materiale umano il primo doping sul sangue: l'emotrasfusione (copiata dai finlandesi) è l'inizio di una ricerca che porterà gloria, e qualche invidia straniera (con il senno di poi, giustificatissima). Praticamente dal record moseriano dell'ora e le Olimpiadi di Los Angeles (1984) i conconiani imposero i loro metodi vincenti alle federazioni in odore di santità. Chi rifiutò questi tipi di preparazione (il ciclista della 100 Km Giovanni Bottoia e il mezzofondista Stefano Mei, per esempio) passò per eretico. Mentre getta le basi, insieme al Maestro, dello stupefacente salto di qualità dello sci nordico tricolore entra nello staff del Moser post-Messico: decisivo, per lo sviluppo della sua professione, fu l'incontro nella Supermercati Brianzoli con un ambizioso neoprofessionista giunto tardi all'attività, tale Tony Rominger; le carriere dei due (dal 1987 in poi) procederanno parallele ed alimenteranno le leggende sulle capacità di super preparatore del buon Michele.


Commento 1 - Ho scritto l'articolo nel Luglio 2001...
Nulla nella sostanza è stato modificato rispetto a dieci anni fa.
Il Direttore,per non avere problemi legali,ha omesso giustamente un riferimento al primo morto di Stato prodotto dal CONI.
Era il 1982.
Le veline di regime spacciano la notizia che quel mezzofondista morì a causa delle conseguenze del morso di un cane.


Commento 2 - il test Conconi introdusse il concetto di qualità negli sport aerobici.
Vanta assonanze con i metodi più rivoluzionari dell'Europa orientale nei Settanta.
Il professore di Ferrara pensò a un principio che avrebbe potuto misurare scientificamente la cilindrata e l'usura del motore umano.
Iniziò con l'atletica leggera e lo sci di fondo.
Poi estese lo studio(cominciato nel 1973 e teorizzato nel 1978)agli altri sport di performance. 


Commento 3 - Il test Conconi stabilisce una relazione tra velocità di deflessione e soglia anaerobica,ovvero il momento nel quale il cuore(al massimo dello sforzo)"suggerisce" la produzione di acido lattico.
Il veleno,la tossina dei muscoli,comunica all'atleta il declino della sua prestazione.
Determinare con dati precisi questa soglia permette di lavorare sia sul fondo,irrobustendo la base,che sul limite lattacido.
Consente anche di stabilire periodi di carico e di scarico per ottimizzare l'allenamento che è,nel caso degli sport aerobici,molto esigente.
Altri metodi di valutazione emersero in ambito scientifico(Van Aacken,Astrand,Wassermann,etc.)ma l'estrema semplicità(e funzionalità)del procedimento italiano lo ha imposto sugli altri. 



Miniera d'Argentin

di Simone Basso
E' il 1989 e l'allora medico sociale della Chateau d'Ax è protagonista di un battibecco furioso con il diesse Stanga: in pieno Tour de France abbandona la squadra di Bugno, motivo della lite il peso specifico dei consigli del Dottore all'interno della squadra.
Poco male, l'anno dopo all'Ariostea è uno dei motivi della rinascita del re delle Ardenne, Moreno Argentin; è proprio l'ex iridato a imporlo nella formazione di patron Pedersoli. Da questo momento la sua vicenda ha il fragore di un crescendo wagneriano. Nella stagione dorata dello sci di fondo a Lillehammer (1994), con la staffetta maschile che beffò i padroni di casa e la Di Centa plurimedagliata, il "mitico" Ferrari mise assieme la madre di tutte le squadre professionistiche di alto livello: la leggendaria Gewiss-Ballan, che sconvolse i canoni già stravolti del ciclismo mondiale. La torma mise a ferro e fuoco le classiche primaverili facendo man bassa di ogni gara di prestigio; dove non si imposero i tiranni in maglia azzurra lo fece Rominger.
Pensiero comune della concorrenza: il Dottore ci sa fare.
Ed iniziò, prima timidamente, alla fine senza freni, una corsa agli armamenti che ha fatto la fortuna (economica) dei cosiddetti medici sportivi, con in prima fila il nostro campionissimo dell'emocromo. Ci sembra però importante sottolineare l'attività intensa di altri filantropi della prestazione atletica come Cecchini, Santuccione, Casoni, Grazzi, Mazzoni e molti altri: tutti insieme appassionatamente per migliorare lo sport.
Il 20 Aprile 1994 è una data importantissima nella storia del ciclismo, in una classica durissima e selettiva come la Freccia Vallone si registra la performance strepitosa della Gewiss che sgancia tre atleti curati personalmente dal ferrarese: il fresco dominatore della Sanremo (e della Tirreno) Giorgio Furlan, l'emergente Evgeni Berzin (già a segno a Liegi e futuro vincitore del Giro), nonchè il capo della ciurma, Argentin, alla terza affermazione nella corsa che arriva sul muro di Huy. De Zan canta nella telecronaca l'eccezionalità dell'evento e strepita contro il buon Van Hooydonck, reo di aver accusato les italiens di giocare sporco: a completare l'esemplare cronosquadre del treno Bombini (più di settanta chilometri di assolo), il dominio dei tricolori anche nel gruppo inseguitore. Una delle gare più prestigiose del calendario trasformata in un campionato nazionale.
Il bonus viene offerto dalle dichiarazioni agghiaccianti, televisionarie, della coppia De Zan-Conti;
molto simili nell'effetto comico agli impareggiabili vecchietti del Muppet Show: "...Il ciclismo italiano continua a dominare... Gli stranieri inventeranno scuse per la figuraccia... Gettano fango sul nostro movimento...". Tutto ciò per sottolineare quanto certo giornalismo, magari ingenuamente, abbia contribuito a celare la portata effettiva del fenomeno...
Nel dopocorsa però la frase più emblematica la pronunciò il già chiaccheratissimo Dottore
: in pieno delirio di onnipotenza rivelò che "..Non è doping tutto ciò che non è rintracciabile ai test".  Con la solita (e disgustosa) mossa d'immagine la Gewiss troncò in un battibaleno i rapporti con il medico; fu anche per Bombini l'opportunità di togliersi di mezzo un uomo che con la sua personalità aveva acquisito molto credito (e potere) presso gli atleti.


Commento 1 - De Zan junior è un bel personaggio.
Nel 2002,durante il Giro,si rese protagonista di due numeri da cialtrone assoluto.
Si piazzò davanti alla procura di Napoli per aspettare l'arrivo di un indagato,Romano,con tanto di troupe.
Quando si accorse che il ciclista stava arrivando a piedi,tranquillo,convinse le forze dell'ordine a caricarlo su una volante per riprenderlo.
Due settimane dopo chiese la linea al Tg5,in diretta,per annunciare "..l'ennesimo blitz dei Nas".
Che non ci fu.
Quando il patron della Mapei vide la scenetta,e si accorse delle bugie che raccontava,decise di ritirare la sponsorizzazione.
Rassegnato.



Eroi per tre stagioni

di Simone Basso
Naturalmente nessuno si sognò di modificare la programmazione del protocollo stabilito dal Dottore dei miracoli, proseguendo la stagione nella stessa maniera nella quale era stata iniziata: stravincendo in tutta Europa, con l'aiutino di livelli di ematocrito tranquillamente (?) sopra i sessanta.Il licenziamento rappresentò per Ferrari la chance golosissima di liberarsi dal vincolo delle società e di approfondire l'attività di libero professionista.
Alla sua corte iniziarono a fare la fila una serie impressionante di campioni o aspiranti tali, tutti ovviamente disposti ad evadere positivamente le laute parcelle che Michele l'intenditore richiedeva a lavoro svolto. Nel tempo, più o meno pubblicamente (già, perchè il solo nome provoca presso i manager delle squadre un travaso di bile) la scuderia privata dell'ex delfino di Conconi ha potuto contare sulla crema del plotone: oltre i fedelissimi Rominger, Berzin e Furlan, pezzi da novanta come Cipollini, Olano, Gotti, Tonkov, Zaina, Bortolami, Escartin, Chiappucci (a fine carriera: non togliamo i meriti a Casoni...), Ugrumov, Savoldelli, Julich, Faresin, Axel Merckx e compagnia cantante. Una combriccola che, a parte l'amico Toni e il Re Leone delle volate, ha avuto curiosamente la stessa parabola nel rendimento atletico: una stagione boom con prestazioni spaventose, un paio di annate buone e poi l'improvviso ed impietoso declino, consolato dall'ammontare dei contratti siglati quando gli interessati parevano novelli Fignon o Kelly.
L'apice della gloria Ferrari lo toccò al Giro 1996 (si, proprio l'edizione della soffiata di Laverda che fece saltare la perquisizione dei NAS): cinque dei suoi protetti occuparono le prime cinque posizioni della classifica finale (!), decretando il trionfo su tutta la linea dei suoi metodi infallibili. In siffatti gloriosi dì, il suo studio pareva la sala d'attesa di un aereoporto alla vigilia delle feste; la leggenda narra che anche pallonari a ventiquattro carati abbiano sborsato discrete cifre per consulenze (parola magica) presso l'ammiratissimo medico dei campioni. Non è dato sapere il nome dei pedattori che lo hanno notevolmente arricchito, purtroppo dalle parti dello stadio con l'erba ben rasata nei prati è in voga un silenzio avvilente, omertoso, caratteristico di un ambiente che ha padroni così importanti: solo Dio, sempre che si occupi di sport e doping, potrebbe chiarirvi le idee (poche e confuse) a riguardo.
Fu l'eroico affaire Festina (in sintesi: decisero di fregare una squadra per salvare le altre) a squarciare i primi veli sulle sofisticazioni virtuose nel gruppo; assolutamente impareggiabile (e consigliata) la lettura del "Blade runner" della generazione di Robosport, "Secret défonce, ma vérité sur le dopage" di Erwann Mentheour; il primo sasso (o macigno) gettato nello stagno da un ex corridore, svela anche i segreti del 'criterio di lavoro': un protocollo rigido con allenamenti personalizzati, arricchiti dall'utilizzo della sperimentatissima epo con richiami saltuari all'ormone della crescita e al testosterone (il racconto è di Mentheour, noi dall'esterno possiamo solo osservare successi e sbalzi di rendimento degli atleti)), contemplati dall'Emagel per abbassare temporaneamente il famoso livello d'ematocrito in caso di controlli. Un cocktail supersonico aggiornato magari dall'arrivo di nuove sostanze miracolose (nello specifico del francese la solcinella, un estratto di sangue di tartaruga!) implacabilmente sottoposte ai coraggiosi assistiti: tanto per vedere l'effetto che fa e anticipare le sperimentazioni (pallosissime) del Ministero della Sanità.
Allora non c'è da stupirsi se il Pordoi, allo "scandaloso" Giro 2001, è stato coperto da due camosci di indubbia qualità come Simoni e Perez Cuapio in poco più di trenta minuti; un po' di tempo prima l'imperatore delle Granfondo di metà anni novanta, Giovanni Anderlini, curato amorevolmente dal "mitico", aveva fatto fermare i cronometri sui 26 e mezzo...Purtroppo, smentendo il grande Binda, i garùn possono anche non bastare. Comunque, negli ultimi anni, si è iniziato a sentire un fastidioso odore di bruciato; la clientela si è diradata e il Ferrari è stato fatto oggetto, puarìn, di un autentico lincaggio morale: magari da parte delle stesse persone che consigliavano ai propri atleti, qualche anno fa, un giretto di prova da lui. Sempre più spesso è stato avvistato alle corse trafelato o magari con travestimenti posticci: alla sua vista certi massaggiatori, scottati dalle note vicende, avrebbero potuto farsi giustizia senza troppi rimorsi...
Eppure, sbattuto fuori dall'ambiente che lo ha reso ricco e famoso (...), è riuscito a cadere in piedi. Indagato da un sacco di procure è stato beatificato inaspettatamente (?) da Mister Tour de France, niente-popò-di-meno-che Lance Armstrong: il texano ha rivelato al mondo intero la sua ammirazione per il luminare italiano, consulente prezioso nel suo viaggio verso la maglia gialla. La vicenda, che a nostro parere ha i contorni della farsa, non è proprio sorprendente se pensiamo che l'americano, nella fase pre cancro, era uno di quelli seguiti senza rendere pubblico il fatto. Lance è stato per anni quasi vicino di casa di Rominger, in Costa Azzurra, e più di una volta ha dichiarato di aver testato il suo stato di forma affrontando una delle tante salite della zona con il paragone cronometrico dell'elvetico. L'ammirazione per l'uomo che guardato in faccia la morte non deve impedire una riflessione onesta: l'iridato di Oslo ci prende per i fondelli quando ricorda i controlli, tutti negativi, passati in carriera; esprime in maniera meno violenta gli stessi concetti spiegati dal suo preparatore personale in quel fondamentale (per comprendere meglio la cloaca nella quale è immerso il ciclismo e lo sport) 20 Aprile 1994. E' ahinoi la pura e semplice verità: come fa un campione che guadagna 15 milioni di dollari all'anno a sputare sul sistema che permette a lui (e ad altri) di mettersi in tasca un tale gruzzoletto? Tutta questa passione popolare, invidiatissima in altre parrocchie molto più volgari e fesse, non merita personaggi come il medico dei miracoli e forse nemmeno un paio di (de) generazioni di ciclisti ammaestrati come scimpanzè stupidi a porgere il braccio per un'endovenosa; manco fosse la cosa più normale di questo mondo.



Commento 1 - mi spiace che il taglio di questo pezzo sembri un dare addosso alla pedivella.
Lo scrissi nel 2001.
In verità il ciclismo è molto più credibile degli altri sport professionistici.
Proprio perchè,in mezzo a mille contraddizioni,ha lavato i panni sporchi in piazza.
E continua a farlo.

Tra i clienti di Ferrari c'è stato anche Zinedine Zidane.
Ha fatto anche il consulente per una struttura medica all'avanguardia di un'importantissima squadra italiana.
Questi sono i valori dell'ematocrito di una campionessa dello sci di fondo che oggi è rappresentante del Cio,del Coni ed è pure parlamentare.
...
12/12/1992 43.4
18/01/1993 38.7
06/03/1993 41.6
23/11/1993 47.4
11/12/1993 55.5*
17/01/1994 50.9
28/02/1994 54.2
...
*Le donne hanno in media un ematocrito più basso di cinque punti rispetto agli uomini.

Nell'Agosto 1999 si scoprì l'acqua calda,ovvero che i test pallonari erano(e sono..)finti.
Tra il '96 e il '98 c'erano 200 calciatori di Serie A che avevano dichiarato di aver assunto sostanze "a restrizione d'uso a fini terapeutici",senza alcuna notifica medica.
Roba da squalifica immediata.
Lo sapete perchè non ci sono più casi di nandrolone?
La Fifa lo ha depennato dalla lista delle sostanze proibite.

Domenica al Foro italico abbiamo assistito all'esempio di un gioco,il tennis,che si sta ammazzando con le proprie mani.
"A nice endorsement of blood spinning" direbbe un giornalista che la sa lunga sull'Atp...

Facciamo un calcolo sui morti di SLA nel rugby:dite che Cariparma ci sponsorizzerà l'inchiesta?